La storia diKIRK
KILGOUR

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Nato a Los Angeles (Usa) il 28/12/1947, è quella del primo atleta della grande nazionale USA a giocare in Italia, precisamente dal 1973 con la maglia dell’Ariccia Volley.

Con la squadra romana conquistò un secondo posto nel 73/74 e lo scudetto nella stagione successiva, prima di subire il terribile incidente che mise fine alla sua carriera di pallavolista, segnandone profondamente il resto della vita.
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L'EVENTO IMPORTANTE

Era l’8 gennaio 1976 a Roma e durante un esercizio al “cavallo”, utilizzato dagli atleti per il riscaldamento, Kirk effettuò una capriola ricadendo malamente e subendo la lussazione alla 5ª cervicale con conseguente lesione al midollo spinale e quindi totale paralisi agli arti.

Da quel giorno Kilgour è paralizzato su una sedia a rotelle, ma la sua forza ed il suo incredibile coraggio sono stati tali da portarlo a studiare una sedia completamente automatizzata, con telefono e comandi televisivi a impulsi vocali che gli hanno permesso di svolgere il lavoro di telecronista, radiocronista e analista di volley, fino alla sua recente scomparsa.

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La Preghiera

Lo spirito dell’ex campione americano ha trovato certamente la sua massima espressione nella preghiera che lui stesso ha scritto, la testimonianza più vera dell’anima di un uomo due volte campione:

Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi
ed egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute
e realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto
e mi ha lasciato povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me
ed Egli mi ha dato l’umiliazione
perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita
e mi ha lasciato la vita
perché io potessi essere contento di tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato o mio Signore: fra tutti gli uomini
nessuno possiede più di quello che ho io!